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martedì 26 gennaio 2010

Cercare il Messia


Supponiamo che Gesù si presenti in chiesa. Non intendo a livello simbolico. Voglio dire visibilmente. Fisicamente. Concretamente. Suponiamo che egli venga nella tua chiesa. Saresti in grado di riconoscerlo? Potrebbe essere un po’ difficile. Gesù non indossava gli abiti religiosi del suo tempo, così, dubito che indossi quelli del nostro; quelli che gli abbiamo cucito addosso. Se venisse in chiesa oggi, egli indosserebbe abiti normali. Niente di particolare o di esotico ma una giacca, un paio di scarpe ed una cravatta. Una cravatta?? Probabile.. o forse no. Egli avrebbe un nome comune.
"Gesù" era un nome comune ai suoi tempi. Penso che Luca, Marco, Tommaso, Carlo o Cristiano potrebbero andare.
Cristiano ... mi piace.
Supponiamo che Cristiano, il Figlio di Dio, venga oggi nella chiesa che frequenti o nel tuo gruppo. Naturalmente, egli non verrebbe da Nazaret o Israele. Verrebbe invece da un qualche piccolo punto in fondo alla strada, come via della Sgurgola o Vattelappesca. Via XI Febbraio.
E farebbe l’artigiano, lo svuota cantine. Ai suoi tempi, egli faceva il falegname. Non c'è ragione di pensare che oggi abbia cambiato mestiere ma supponiamo che lo abbia fatto. Diciamo che oggi egli sia un semplicissimo idraulico.
Cristiano, l'idraulico di via XI Febbraio. Interessante. Dio, un idraulico? In giro si dice che qualche giorno fa, egli abbia sfamato un intero campo di calcio pieno di gente, vicino al lago. Altri dicono che abbia guarito il figlio del sindaco di Terni.
Alcuni dicono che egli sia il Figlio di Dio. Per altri, egli è niente altro che la barzelletta dell'anno. Tu ne hai sentito parlare. Non lo hai mai visto di persona. E non sai cosa pensare. Ma poi, un giorno, Egli si presenta proprio nella chiesa che frequenti.
A metà messa, egli appare in fondo alla chiesa e si siede all’ultimo banco. Dopo il canto, eccolo farsi avanti. Dopo un po’ eccolo salire sul presbiterio ed annunciare tutto entusiasta: "State cantando di me. Io sono il Figlio di Dio!". Poi prende la pisside ed il calice: "Questo pane è il mio corpo. Questo vino è il mio sangue. Quando fate questo, celebrate me!”.
Cosa penseresti a questo punto? La prenderesti come offesa personale o una offesa verso Dio? Che sfrontatezza. Che irriverenza, un ragazzo di nome Cristiano, dice di essere il Figlio di Dio!
Un Gesù così susciterebbe mai il tuo interesse? Aspetta un attimo, come può essere il Figlio di Dio? Non ha frequentato il seminario; non ha studiato alla Gregoriana. Eppure c'è qualcosa in lui ..... Ci crederesti?
Non posso negare che tutto ciò sia una follia. Ma non posso negare neanche ciò che ha fatto. È facile criticare i contemporanei di Gesù per non aver creduto in lui. Ma quando ti rendi conto di come si sia presentato, allora ti possibile capire il loro scetticismo.
Gesù non incarnava il loro concetto di Messia. Formazione non idonea. Origini sbagliate. Città di provenienza sbagliata. Nessun Messia poteva venire da Nazareth. Piccolo borgo con un solo semaforo. Egli non rispecchiava l’idea che gli ebrei avevano del Messia, e così, invece di cambiare la propria visione del Messia, preferirono ignorarlo. Egli venne come uno di loro. Egli era semplicemente Gesù di Nazareth. Cristiano di via XI Febbraio. Provvide il cibo alle folle con le sue mani callose. Risuscitò i morti indossando un paio di jeans ed un berretto sportivo. Essi si aspettavano strane luci, re e carri dal cielo. Ciò che ebbero furono invece dei sandali, dei sermoni ed un accento della Galilea. E così, molti non si accorsero della sua venuta. E così, alcuni ancora oggi si perdono la sua presenza.
Ci aspettiamo che Dio parli attraverso la pace, ma a volte Egli parla attraverso il dolore. Pensiamo che Dio parli attraverso la Chiesa, ma egli ci parla spesso attraverso quelli che non vi appartengono. I perduti. Cerchiamo la risposta tra i cattolici, ma spesso Egli ha parlato attraverso i protestanti. Gli ortodossi.
Pensiamo di sentire la Sua voce all’alba, ma la stessa è avvertita anche in piena notte. Cerchiamo di ascoltare la Sua voce nel trionfo, mentre egli parla ancora più chiaramente attraverso la tragedia. Dobbiamo lasciare che sia Dio a definire se stesso. Quando lo facciamo, quando lasciamo che Dio definisca se stesso, un nuovo mondo si apre davanti a noi. In che modo, ti chiederai? Lasciami spiegare con una storia.
C'era una volta un uomo la cui vita era una vera e propria miseria. Le sue giornate erano sempre nuvolose e le notti erano lunghe. Paolo non voleva essere infelice, ma lo era. Con il passare degli anni, la sua vita era cambiata. I suoi figli erano cresciuti. Il quartiere era diverso. La città sembrava più dura. Egli era infelice. Così, decise di chiedere ad un cristiano che stimava cosa ci fosse di sbagliato.
"Sono infelice a causa di qualche peccato che ho commesso?". "Sì", rispose il cristiano saggio. "Tu hai peccato!" "E quale sarebbe il mio peccato?". "La tua ignoranza", fu la risposta. "Il peccato dell’ignoranza. Uno dei tuoi vicini di casa è il Messia camuffato ma tu non lo hai riconosciuto!". Il povero vecchio lasciò la casa del suo amico stordito.
"Il Messia è uno dei miei vicini di casa!??". Cominciò allora a ragionare quale potesse essere tra i tanti. Gianni, il macellaio? No, è troppo pigro. Maria, mia cugina che vive in fondo alla strada? No, troppo orgogliosa. Luca, il giornalaio? No, troppo indulgente. L'uomo era confuso.
Ogni persona che conosceva, aveva dei difetti. Eppure uno di questi doveva essere il Messia. E così si sforzava di capire quale fosse. Così facendo, iniziò a notare alcune cose che non aveva mai constatato. Il negoziante si offriva spesso di portare i sacchi della spesa fino alla macchia delle signore più anziane. Forse egli è il Messia. Il vigile all’ angolo aveva sempre un sorriso per i bambini. Potrebbe essere lui? E la giovane coppia che era venuta a vivere nella porta accanto….. Come sono gentili col loro gatto. Forse uno dei due ...
Con il tempo egli fu in grado di vedere delle cose nelle persone che non aveva mai notato precedentemente. E con il tempo anche il suo aspetto cominciò a cambiare. Il suo passo era più leggiadro. I suoi occhi brillavano di una luce amichevole. Quando gli altri parlavano, egli ascoltava. Dopo tutto, poteva trovarsi in presenza del Messia che parlava con lui. Quando qualcuno chiedeva aiuto, egli era pronto ad offrire il suo; in fin dei conti, poteva darsi che fosse il Messia a necessitare di un aiuto.
Il cambiamento del suo atteggiamento era così evidente che qualcuno gli chiese perché fosse così felice. "Non so», rispose lui. "Tutto quello che so, è che le cose sono cambiate da quando ho iniziato a cercare Dio". Ora, tutto ciò è curioso. Il vecchio riuscì a vedere Gesù, proprio perché non sapeva quale fosse la sua apparenza. Non sapeva quale tra i tanti potesse essere.
I contemporanei di Gesù invece non lo riconobbero perché pensavano di sapere come il Messia dovesse essere, apparire.
Come vanno le cose nel tuo quartiere? Riesci a vedere quale è il Messia?

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